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Coronavirus: Istat-Iss, in marzo il picco di casi e decessi

Sanità pubblica Redazione DottNet | 04/06/2020 18:53

Ritardi nelle segnalazioni delle morti. Le più colpite sono donne

E' un'Italia a tre velocità, quella attraversata dall'epidemia di Covid-19, con una diffusione molto contenuta nelle Regioni del Sud e nelle isole, mediamente più elevata in quelle del Centro rispetto al Mezzogiorno e molto elevata nelle regioni del Nord. E' il ritratto del Paese che emerge dal secondo Rapporto di Istat e Istituto Superiore di Sanità (Iss) sulla mortalità per nuovo coronavirus.

Si è registrato in marzo il picco dei casi e dei decessi dovuti al nuovo coronavirus. Lo indica il secondo Rapporto di Istat e Istituto Superiore di Sanità (Iss) sull'impatto dell'epidemia di Covid-19 sulla mortalità totale in Italia. In marzo, si legge nel documento, si è registrato il numero massimo di casi, con 113.011, e il picco è stato raggiunto il giorno 20; in aprile sono stati segnalati 94.257 casi, "sebbene molti decessi avvenuti nel mese riguardano persone diagnosticate a marzo". Il calo prosegue ancora più marcatamente nel mese di maggio, dove al giorno 25 risultano 18.706 casi.  Per quanto riguarda i decessi i dati raccolti dalla Sorveglianza nazionale integrata per l'epidemia di Covid-19 dal 20 febbraio al 30 aprile 2020 indicano un totale 28.561 decessi per Covid-19; di questi 15.114 (53%) sono avvenuti in marzo, con il picco raggiunto il giorno 28, e 13.447 (47%) nel mese di aprile.

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"L'aggiornamento dei dati da parte delle Regioni - si legge nel rapporto - ha permesso di recuperare ulteriori 790 decessi (15.114 rispetto ai 14.324) avvenuti a marzo, ma comunicati successivamente alla data di aggiornamento della base dati oggetto del primo Rapporto", del 26 aprile scorso".  Dai Rapporto emerge infine che le più colpite dal nuovo coronavirus nei primi quattro mesi dell'anno sono state le donne. Dei 209.013 casi Covid-19 diagnosticati entro il 30 aprile, infatti, il 53,3% (111.452) ha colpito il sesso femminile. La classe mediana di età è di 60-64 anni e le donne sono l'80% dei casi nella fascia di età maggiore di 90 anni, anche per la netta prevalenza femminile in questo segmento di popolazione. I meno colpiti risultano essere i giovanissimi, con l'1% dei casi segnalati in ragazzi con meno di 14 anni, il 27% in ragazzi fra 15 e 49 anni; i più colpiti sono gli adulti fra 50 e 79 anni (46%) e gli anziani di oltre 80 anni (26%).

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